(Articolo apparso su Metropoli Chianti del 21/12/2007)
Come preannunciato da tempo, nella notte fra venerdì 14 e sabato 15 dicembre tutta Firenze si è fermata per consentire lo spostamento dell’ospedale pediatrico Meyer nella nuova struttura di viale Pieraccini. Un’operazione mastodontica, capace di coinvolgere anche emotivamente i fiorentini. Non si contavano le persone che, sfidando il freddo, sono rimaste in strada per osservare il continuo passaggio delle ambulanze. Vastissima la presenza delle associazioni di volontariato, fra cui la Croce Rossa di Bagno a Ripoli, che si è occupata di uno degli aspetti più delicati: il trasporto dei neonati del reparto di terapia, servizio che da anni la CRI svolge in convenzione con il Meyer.


A bordo dell’ambulanza allestita appositamente per il servizio neonatale, si sono alternati durante la notte otto volontari. Dai “pionieri” del servizio, Graziano Manetti e Alessandro Migliorini, quest’ultimo rimasto alla guida del mezzo dall’inizio alla fine del servizio per arrivare ai più “giovani” Niccolò Evangelisti, Massimo Marchi, Luca Landi. Parlando di bambini, non poteva mancare la presenza femminile, rappresentata da Barbara Giorgetti e Alessia Frizzi, come ovviamente quella del presidente Francesco Pasquinucci, che ha voluto verificare in prima persona l’andamento dell’operazione. “Che è stato più che positivo – sottolinea Marchi – soprattutto se teniamo conto delle dimensioni dell’iniziativa.

 Superata la prima ora, dove la folla di curiosi e autorità ha rallentato le manovre, tutto si è poi svolto ottimamente, riuscendo a salvaguardare al massimo le condizioni dei bambini, nonostante la temperatura davvero rigida.” Temperatura che ha sicuramente rappresentato un ostacolo, ma che alla fina ha regalato una gradita sorpresa. “A notte fonda – ci racconta Evangelisti, presente sull’ultimo servizio – non appena la piccola Claudia, ultima bambina ad essere trasportata, ha fatto il suo ingresso al Meyer, è iniziato a nevischiare. E tutti ci siamo fermati un attimo, colpiti da quest’atmosfera fiabesca che arrivava proprio nel momento giusto.”

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