“Hai una sola vita…Sii prudente!”. E’ lo slogan della IV Campagna Europea della Croce Rossa per la Sicurezza Stradale www.1-life.info , cofinanziata dalla Comunità Europea e rivolta ai bambini di età compresa tra i 7 e gli 11 anni. L’iniziativa, che vedrà coinvolte alcune scuole italiane, è stata presentata a Roma dal Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana, Massimo Barra, dal Coordinatore Nazionale della Campagna, Alessandra Diodati e dal Coordinatore dell’Ufficio Stampa CRI, Fausto Taverniti.
La CRI intende fornire il proprio contributo aderendo alla Campagna Europea, che ha l’obiettivo di ridurre della metà il numero di morti per incidenti stradali. “Tale scopo – ha spiegato il Presidente Barra – può essere raggiunto solo attraverso una vasta azione di prevenzione. La CRI sente il dovere di aprirsi a tutte le forze della società, mettendo a disposizione le proprie ‘facilities’ per accrescere il ‘potere dell’umanità’ ”.

Nel corso della presentazione il Presidente Barra ha consegnato ad alcuni Direttori didattici il “Quaderno delle attività sulla sicurezza stradale e il primo soccorso”, predisposto per i bambini della Comunità Europea. Lo strumento sarà utile per individuare le giuste soluzioni ai pericoli della strada, con l’aiuto dei genitori, dei professori e con la disponibilità da parte di “monitori” CRI che effettueranno visite nelle classi per approfondimenti e ulteriori attività. Le azioni della CRI sono rivolte in particolare ad aumentare la consapevolezza dei ragazzi, a cambiare i comportamenti, a promuovere l’obbligo dei corsi formativi di primo soccorso.

Barra ha ricordato che fino ad alcuni anni fa le scuole italiane contribuivano in maniera determinante alla iscrizione di circa 6 milioni di Soci della CRI Giovanile.
Il Presidente Barra ha quindi proposto di individuare in ogni scuola italiana un insegnante che abbia la funzione di ‘ambasciatore’ della Croce Rossa Italiana. “Crediamo nella peer to peer education, cioè l’educazione tra pari, che non viene dall’alto – ha detto il Presidente della CRI – e per la quale non c’è limite di età. Un bambino di 8 anni può essere un esempio per i suoi coetanei, contribuendo così nel prevenire anche episodi di bullismo. La CRI può far diventare i ragazzi protagonisti, quindi vi invito a renderli sempre più partecipi”.