Ogni associazione è piena di aneddoti infelici su imprevisti o inefficienze in cui i volontari si imbattono durante lo svolgimento dei servizi. “È la normalità – diciamo spesso – e tutti dobbiamo farci i conti.” Ma ad alcune cose, per dire la verità, risulta davvero difficile rassegnarsi.

Capita così che durante la festa per l’inaugurazione della nuova autoambulanza medicalizzata, tenutasi in sede lo scorso 30 maggio, ci viene richiesto dall’Ospedale Pediatrico Meyer un servizio neonatale urgente, essendo noi in seconda battuta dopo la Misericordia di Campi Bisenzio, impossibilitata nell’occasione a svolgerlo. Niente di male, sono imprevisti che capitano e se non ci diamo una mano fra di noi…Dunque due dei nostri VdS formano una squadra al volo e montano sul mezzo, alla volta del Meyer per prendere come di consueto culla e dottore e recarsi a Empoli a prelevare un bambino. Giunti ad Empoli intorno alle nove di sera, la squadra si affretta ovviamente ad entrare nell’ospedale con la barella, data l’urgenza del caso, senza immaginarsi che in un tale frangente si può comunque essere oggetto delle “attenzioni” di un qualunque malintenzionato. Il resto avviene velocemente: dopo poco il bambino viene caricato in ambulanza, l’autista entra nell’abitacolo e constata che quei pochi momenti in cui il mezzo è rimasto incustodito sono bastati a qualcuno per introdurvisi e rubare il navigatore satellitare portatile, fondamentale per svolgere un servizio che copre gran parte della Toscana. L’incredulità lascia il posto allo sdegno, poi alla rabbia, ma c’è poco da fare: anche se è difficile crederlo, esistono individui che si approfittano anche di chi presta la propria opera, senza aver niente in cambio, a tutta la cittadinanza indistintamente e quindi anche a loro. Ma probabilmente per gente del genere un ragionamento così semplice rappresenta comunque un passo troppo grande. Siamo davvero a questo, al punto che ogni volta bisogna chiudere a chiave i mezzi, magari quando scendiamo per andare a soccorrere qualcuno per cui anche pochi secondi possono essere importanti?

Se poi pensiamo a cosa è successo negli ultimi anni, quando eventi di piazza non di rado sono stati occasione di danneggiamento o addirittura di veri e propri assalti ai mezzi di soccorso giunti per prestare aiuto a feriti (leggi festeggiamenti per la vittoria al mondiale o per la fine d’anno), la preoccupazione non può che aumentare.

Sono sintomi del degrado della società in cui viviamo, di un livello veramente povero di educazione alla convivenza. Noi come VdS possiamo incentivarla solo in parte, fornendo il nostro esempio e cercando di coinvolgere sempre più cittadini nell’opera di volontariato. Resta solo da sperare che gli organi realmente preposti, come la scuola, tornino in fretta ad esercitare quell’adeguata azione educativa che manca da troppo tempo.