(ANSA) – Ginevra – I tre operatori umanitari del Comitato interanzionale della Croce rossa (Cicr) sequestrati giovedì scorso nel sud delle Filippine, tra i quali l’italiano Eugenio Vagni, hanno potuto chiamare direttamente il Cicr ed hanno affermato di essere incolumi. Lo ha riferito oggi a Ginevra il Comitato internazionale della Croce rossa in un comunicato.
Non sono disponibili informazioni su dove si trovino i tre operatori rapiti, ne’ sull’identita’ dei sequestratori, precisa il Cicr.
‘Siamo sollevati di aver sentito le loro voci e di sapere che sono in vita, ma non siamo in posizione di fornire dettagli poiche’ la nostra priorita’ e’ di non porre in pericolo la loro sicurezza’, ha commentato Jean-Daniel Tauxe, capo della delegazione del Cicr a Manila.
Nel comunicato il Cicr afferma tuttavia di ‘restare estremamente preoccupato per la sicurezza e lo stato di benessere dei tre membri dello staff ‘ rapiti da un gruppo di uomini armati non identificati sull’isola di Sulu. Oltre all’italiano Vagni si tratta di Mary-Jean Lacaba (Flippine) e Andreas Notter (Svizzera).
Il Cicr precisa che l’incidente non tocca le operazioni dell’organizzazione a Mindanao centrale, dove circa 300mila persone sono sfollate a causa dei combattimenti tra le forze governative e il Fronte islamico di liberazione Moro.
La principale attivita’ del Cicr sull’isola di Suli, dove i tre sono stati rapiti, riguardava un progetto per l’acqua ed i servizi igienici della prigione provinciale. Il sequestro significa per ora il Cicr non sara’ in grado di portare avanti questo specifico progetto, afferma il comunicato.